Cybercognitivismo: la sicurezza informatica inizia nella mente

Firewall, software e altre contromisure possono non essere sufficienti: il fattore umano è responsabile di 7 attacchi informatici su 10.
Una sfida cognitiva ed emotiva

Oggi la vera vulnerabilità dei sistemi informatici è la mente delle persone. Gli hacker lo sanno bene e sfruttano a loro vantaggio le scorciatoie mentali – i cosiddetti bias cognitivi – che tutti noi utilizziamo ogni giorno. Il cervello umano, infatti, è progettato per decidere in fretta, spesso evitando di soffermarsi su rischi o pericoli. Questo ci ha aiutati a sopravvivere come specie, ma nel contesto digitale può diventare un boomerang: clicchiamo con leggerezza, cadiamo nelle trappole del phishing, ignoriamo segnali di allarme evidenti. La sicurezza, quindi, non è più soltanto una questione tecnica: è una sfida della mente e delle emozioni.

Una questione di allenamento

Proprio per rispondere a questa sfida nasce il concetto di cybercognitivismo: un approccio che integra neuroscienze, psicologia cognitiva e tecnologie digitali per migliorare la risposta umana agli attacchi informatici. L’obiettivo non è solo tecnico, ma formativo: rendere le persone più consapevoli, allenare l’attenzione, usare lo storytelling per prevenire i rischi, collegando la sicurezza digitale alla vita reale. Con programmi mirati, il cybercognitivismo può aiutare le aziende a ridurre il rischio derivante da comportamenti istintivi e distratti, perché il miglior antivirus resta sempre la mente umana. E allenarla è il primo vero passo verso una cybersicurezza sostenibile.

Cybercognotivismo e inclusione

Un aspetto interessante è che il cybercognotivismo consente di valorizzare profili spesso esclusi dal mercato del lavoro. Stiamo parlando di fragili cognitivi e sociali che hanno già vissuto situazioni emotivamente critiche: è un’esperienza – un “superpotere” – che possono mettere a disposizione in contesti in cui la tenuta emotiva è decisiva, come per esempio durante un cyber attacco. Per saperne di più, visitate il sito dell’associazione no profit Ri-Creazione.

Cosa possiamo fare insieme?

Investire in sicurezza non significa solo dotarsi di strumenti tecnologici. Significa formare le persone, creare consapevolezza, scegliere i giusti partner.

Il nostro team vi offre:

  • consulenze strategiche per valutare il livello di rischio umano;
  • corsi di formazione per team aziendali;
  • supporto nella selezione di figure professionali.

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